Civitavecchia, Messina, Smirne, Santorini, Mykonos, Pireo (Atene)
Tradizionalmente considerata la propaggine più occidentale del continente asiatico, la Turchia è una terra ospitale, accogliente e seducente. Mille sono i volti e le atmosfere di questo grande paese: spiagge dorate si alternano al chiassoso colore dei bazaar; stupefacenti minareti rievocano storie di harem e sultani; tesori archeologici raccontano di grandi civilità antiche che qui videro la luce. Si prosegue verso la culla di una delle civiltà più importanti della storia, la Grecia vanta rovine e siti archeologici tra i più stupefacenti al mondo. E dove finisce la storia, ha inizio la mitologia: in Grecia ogni luogo ha una propria origine da raccontare, una propria mitica nascita avvenuta per il volere capriccioso o per il desiderio testardo di qualcuna di quelle divinità che da sempre abitano le cime greche.

Si parte dal porto di Roma Civitavecchia alla volta della splendida Grecia. Le prime notizie di Civitavecchia si riferiscono a Centocelle, antichissimo borgo che, in pratica, era una sorta di porto per l'Etruria, ma anche un luogo di fiorentissimi traffici. Nei suoi annali Plinio il giovane fa chiaramente riferimento a Centocelle come alla località dove si tenne un concilio di pace organizzato dall'imperatore Traiano. Centocelle altro non è che la definizione delle abitazioni di questo villaggio che sembravano simili a tanti alveari con piccole e numerosissime stanze o anche alle piccolissime baie che interrompevano la costa e che consentivano l'accesso e la partenza delle navi.
Essendo una zona riparata ma di facile accesso al mare, Traiano fece costruire qui la sua villa più bella: fu lui a iniziare i lavori del porto la cui struttura fondamentale è rimasta identica fino ad oggi. Civitavecchia si assunse l'onere di gestire la maggior parte del traffico marittimo destinato a Roma quando il porto di Ostia, alle foci del Tevere, si rivelò insufficiente a questo scopo. La prima descrizione del porto è proprio di Plinio che descrive i moli e la vista della villa di Traiano. La forma, molto particolare, del porto è attribuita all'architetto Apollodoro che aveva ornato la struttura originale dello scalo con rilievi e statue. Decaduto l'impero romano, Civitavecchia non perde certamente la sua importanza marittima , anzi, in pochi secoli, si conferma il primo porto del Tirreno contendendo questa supremazia a Pisa e attirando su di sé le attenzioni dei pirati turchi. Il porto, pur continuamente adeguato e riadattato non cambia la sua sostanziale struttura che rimane quella dell'epoca romana.
Oggi Civitavecchia è un porto decisamente moderno e dinamico, votato al traffico leggero e al movimento dei passeggeri verso le isole tirreniche, ma continua a mantenere la struttura originale del porto romano. Scalo privilegiato per una sosta tra i meravigliosi ricordi storici delle civiltà romane ed etrusche, annovera un centro storico e un borgo medievale decisamente pregevole e ben conservato.
Prima tappa del nostro viaggio è Messina. Un po' come per tutte le grandi città siciliane anche per Messina l'origine è incerta e, comunque, antichissima: le notizie certe a riguardo riportano a Zancle, la prima denominazione della città.
Fu Zanclon, la cui figura è comunque ammantata di mistero e quasi di leggenda, a battezzarla così: in realtà il primo nucleo storico della città fu certamente eretto dai fenici, che fecero della vecchia Messina una delle loro più floride stazioni commerciali. Arrivarono poi da Cuma e dall'Eubea i coloni greci. La posizione strategica di Messina fu comunque di grande interesse per tutte le popolazioni storiche che, in quel periodo, dominavano il Mediterraneo. Ai siracusani e Cartaginesi, che ne fecero un centro militare di una certa importanza, subentrarono i romani, la cui irruzione scatenò la prima guerra punica.
A influenzare una politica spesso soggetta anche ai tiranni locali arrivarono, quindi, i barbari, gli arabi e i normanni che liberarono la città dai musulmani intorno al mille. E' proprio con i normanni e gli svevi che Messina conosce un periodo di grande splendore e d'intensissima attività commerciale, ed è proprio in questo periodo che nasce la base della città moderna. Il dominio normanno dura fino all'arrivo degli angioini, seguiti dagli aragonesi in un susseguirsi continuo di dominazioni, nelle quali, dal 1400 in poi, Messina viene annessa al Regno di Sicilia, seguendone tutte le vicende storiche drammatiche fino ad oggi, una storia fatta comunque di continui passaggi di mano e d'egemonie politiche di vario ordine e grado.
Drammatiche, dopo il dominio borbonico, le insurrezioni popolari del 1821 e del 1847 che finiscono in un autentico bagno di sangue: nel 1848 la città viene quasi rasa al suolo dai borboni che non avevano perdonato il moto rivoluzionario che aveva innescato in tutta Italia un vento d'autonomia e d'indipendenza. Ridotta in ginocchio e liberata da Garibaldi, Messina, deve ancora conoscere la sua pagina più drammatica: nel 1908 la città viene quasi completamente distrutta da un devastante terremoto. Anche da questa tragedia Messina riesce a risollevarsi per conoscere un'altra devastazione, non della natura ma dell'uomo. I cannoni e le bombe si accaniscono contro la città, la cui parte storica durante la seconda guerra mondiale viene ancora una volta distrutta. Della Messina più antica non resta più nulla: a ricordarci la grandezza e l'orgoglio di una città spesso sottomessa, ma mai sopraffatta, ci sono gli archivi.
E', probabilmente, anche per questa drammatica distruzione dei patrimoni storici e culturali di valore inestimabile che, i messinesi, tutelano con ogni mezzo ciò che ancora di storico è resistito nella loro città. Tra i monumenti più amati, certamente, il Duomo, che secondo gli storici risalirebbe addirittura all'epoca di Papa Bonifacio II e sarebbe stato commissionato da Giustiniano. Distrutto a più riprese, dapprima da un terremoto, poi da un incendio, quindi da alcune delle molte guerre e rivoluzioni che insanguinarono la città, il Duomo rappresenta tutta la tenacia dei messinesi che lo ricostruirono ogni volta con ancora maggiore passione e con una grande ricchezza d'opere d'arte. L'ultima ricostruzione risale al 1923, dopo il terremoto che rase al suolo la città: si tratta forse dell'esempio più bello dell'arte normanna in Sicilia. Altrettanto notevole il teatro Vittorio Emanuele, anche quello completamente restaurato a più riprese.
Suggestivo anche il monte di Pietà costruito nel 1530 dalla nobile Confraternita di San Basilio con l'intento di assistere le donne convertite e portare conforto ai condannati a morte. I messinesi sono devotissimi alla Madonna, che tutti gli abitanti della città chiamano la Dama Bianca: l'appellativo si deve ad un assedio dei francesi nel corso del quale una misteriosa donna vestita di bianco aveva difeso le mura della città stendendo un velo bianco che rendeva i baluardi inattaccabili. Secondo la leggenda sarebbe stata la Madonna ad accorrere alle suppliche del suo popolo. Alla Madonna è dedicato il Santuario di Santa Maria dell'Alto al quale professarono fede la regina Costanza, il re Ferdinando, la regina Maria Cristina di Savoia, il re Vittorio Emanuele e il papa Giovanni Paolo II. Tale santuario è ancora oggi un luogo di culto fondamentale per i messinesi e meta di molti pellegrinaggi. dei tesori segreti dell’Italia che non può assolutamente mancare dal nostro itinerario di crociera nel Mediterraneo.

Dopo un giorno di navigazione, arriviamo in Turchia a Smirne. Capoluogo di provincia con quasi tre milioni d'abitanti, Smirne (Izmir in turco) è, dopo Istanbul, la seconda città della Turchia grazie al movimento del suo porto e all'intensa attività industriale che, dai tradizionali settori legati all'agricoltura, si è andata ampliando sino a comprendere cantieristica, meccanica e impianti chimici e per la raffinazione del petrolio. Posta all'interno di una bella baia contornata da ridenti colline, la città è divenuta negli ultimi decenni una metropoli con una regolare struttura urbanistica e nuovi quartieri residenziali. Gli scavi archeologici hanno dimostrato come il primo insediamento di Smirne risalga probabilmente al III millennio a.C. Nel X secolo a.c. vi si insediarono coloni provenienti dall'isola di Lesbo. Occupata dagli Ioni verso la fine del IX secolo, attraversò una lunga fase di floridezza economica e fervore culturale, per passare poi sotto il controllo di numerosi tiranni locali fino alla conquista di Alessandro Magno (334 a.C.) A partire dal 27 a.C., con l'affermarsi della denominazione romana, la città conobbe un nuovo periodo di prosperità, durante il quale si arricchì di sontuosi monumenti, dei quali restano tuttavia poche tracce. Distrutta da un violento terremoto nel 178 fu poi ricostruita per ordini di Marco Aurelio. Divenuta importante sede vescovile all'epoca di Costantino, subì un lento declino a causa delle incursioni arabe. Assediata dai turchi la città fu espugnata (1076) e in seguito usata come base per scorrerie nel mare Egeo. Più tardi divenne feudo dei Cavalieri di Rodi. Fu poi definitivamente annessa all'Impero ottomano da Maometto I Celebi, nonostante gli sforzi della flotta veneziana che tentò più volte di rioccuparla.
Smirne ha conservato la sua prosperità, soprattutto grazie all'attività commerciale del suo porto che in ogni epoca ha rappresentato una tappa obbligata lungo le rotte tra Oriente e Occidente. Nella vastissima piazza, dominata dalla moderna torre dell'orologio in stile moresco, dono del kaiser di Germania Guglielmo II, si affacciano il municipio, la Konak Camii, piccola moschea rivestita da piastrelle smaltate e circondata da un ampio giardino ed il Centro Culturale cittadino. Nel centro della città, a ovest della stazione ferroviaria ( Basmane Gari), si estende la vasta area verde del Kultur Parki, attrezzato con un luna park, uno zoo, un laghetto e padiglioni in cui ogni anno, da metà Agosto a Settembre, si tiene la Fiera Internazionale di Izmir, forse la fiera commerciale più importante del Mediterraneo. Ultima tappa per gli amanti dello shopping è il coloratissimo e animatissimo bazar con botteghe raccolte in settori specializzati nella vendita dei diversi prodotti locali.

Callisti: il suo nome greco in origine, significa "la più bella". In effetti, Santorini si dimostra particolarmente affascinante tra le splendide isole dell'arcipelago delle Cicladi. Secondo le ricostruzioni geomorfologiche del suo territorio Santorini sarebbe il parto di una violentissima esplosione vulcanica: la stessa isola, in pratica, sarebbe la parte inferiore di un vulcano che, a causa di un'eruzione, ha generato le altre due isole nelle quali Santorini si allunga, Aspronissi e Terrasia, modellandone i contorni e la conformazione.
Santorini, in 69 chilometri di coste, offre una varietà impressionante di paesaggi: la riviera occidentale è segnata da scogliere vertiginose che scendono a picco su un mare cristallino, mentre quell'orientale discende con maggiore delicatezza formando una pianura fertilissima e alcune delicate insenature dalle quali si staglia il massiccio di Profitis Ilias. La seconda particolarità è data dalla sua intensissima storia: recenti scavi archeologici hanno confermato che l'isola fu abitata dai fenici ma che, quasi certamente, già durante la preistoria, le sue coste erano abitate. Secondo le ricerche, l'esplosione del vulcano sarebbe avvenuta intorno al 1500 a. C.: da qui in poi inizia la seconda vita dell'isola, contesa anche per la sua significativa posizione militare e strategica. Gli spartani prima e gli ateniesi poi, così come in seguito bizantini e turchi. A poca distanza dalla spiaggia rosa di Akrotiri, una delle più belle e invitanti dell'isola, sorgono le rovine di Thera. La città preistorica, è una sorta di piccola Pompei: è qui che si concentrava la popolazione nel momento in cui il vulcano che dominava l'isola diede vita alla sua esplosione. I primi scavi iniziarono nel 1967 sotto la direzione di Marinatos, proseguirono successivamente con Doumas e continuano tutt'oggi: le scoperte riguardano una città molto ricca e dinamica sepolta sotto la cenere. Fra i resti ceramiche, utensili in pietra ed in bronzo, monili e piccole opere d'arte, si distinguono gli affreschi che attestano l'alto livello artistico dell'isola. Secondo alcuni storici, Thera, altro non sarebbe che la mitica Atlantide, la terra della civiltà più evoluta, distrutta da un maremoto e seppellita sotto acqua e cenere.
Il villaggio di Oia offre, invece, uno spaccato di vita tradizionale di Santorini: le case, di un giallo vivo con i tetti a cupola color cobalto, si stagliano su stradine strette in marmo. Dietro ogni angolo una foto memorabile, tra il mare, le altre isole dell'arcipelago e i promontori sul mare.

Se nelle vostre precedenti crociere avete avuto la possibilità di sfruttare solo poche ore serali per ammirare il centro di Mykonos e il suo famoso tramonto, questa crociera è quella che fa per voi, visto che la nostra Costa Romantica questa volta si ferma 10 ore su questa splendida isola. Ha caratteristiche spiccatamente turistiche: i suoi cinquemila abitanti diventano almeno dieci, quindici volte tanto ogni settimana, nel corso delle stagioni estive, visto il massiccio afflusso di visitatori da ogni parte d'Europa, ma anche da Stati Uniti e Giappone.
Situata fra Tinos e Naxos, insieme con Santorini, risulta essere l'isola più affascinante dell'arcipelago delle Cicladi. La continua richiesta turistica la rende particolarmente facile da raggiungere sia dal Pireo, con uno dei numerosi battelli che quotidianamente effettuano il collegamento, sia con voli aerei in partenza da Atene. Contrariamente a Santorini, sulle cui origini si hanno notizie abbastanza certe e che vengono di anno in anno confermate dai risultati degli scavi e degli studi archeologici, sulle origini di Mykonos si sa poco o nulla. Secondo gli storici l'isola sarebbe stata colonizzata dagli ionici, ma furono gli ateniesi a sfruttarla maggiormente. I pochi abitanti rimasti, dopo la dominazione ellenica, conobbero un breve momento di prosperità durante la dominazione tolomea e, più tardi, con i romani. Dall'epoca bizantina in poi Mykonos scompare letteralmente dagli annali. Le notizie successive sono datate 1537 e la riportano sotto il dominio dei turchi. In questo periodo gli abitanti dell'isola diventano pirati, affidando la propria sopravvivenza a scorribande su altre isole, coste e navi di passaggio. E' da questo periodo che inizia l'evoluzione di Mykonos che, alla fine del 1700, diventa una delle isole più potenti e influenti dell'arcipelago grazie a una grande flotta mercantile e a un altrettanto solida flotta militare che Mykonos conserverà fino al 1821, anno dell'indipendenza.
Da circa cinquant'anni gli abitanti dell'isola hanno scoperto le potenzialità dell'industria turistica che, a tutt'oggi, è la prima risorsa dell'isola. Nel capoluogo dell'isola, Mykonos, il monumento più frequentato è la Chiesa della Panaghia Paraportiani, che si trova nel quartiere del Kastro. La costruzione è la più importante per via della sua architettura, che lega elementi popolari bizantini e occidentali. Le cappelle della Paraportiani sono obliquamente attaccate l'una all'altra come un alveare, vicino alla calata, e 7 chiesette sono disposte a grappolo attorno alla piazza che prende nome da esse. In un'altra piazza, ogni ragazza che beve da ciascuna delle Tre Fontane e' sicura, secondo la tradizione, di trovare marito entro l'anno.
Molto pittoresco il quartiere del Kastro, situato su una piccola altura che i veneziani avevano fortificato. Sotto al Kastro, si trova il quartiere chiamato Venezia a causa delle sue case costruite direttamente sul mare un po' come accade sulla laguna veneta. Il museo archeologico, all'estremità nord - est, racchiude tutti i resti di Renea, mentre il museo d'arte popolare espone una collezione di mobili, di icone, sculture e strumenti musicali. L'attività balneare, così come un assaggio delle specialità di pesce (fantastico quello alla griglia) è un must di ogni visita.

Culla della civiltà greca e di una cultura definita come una delle più potenti e importanti della storia, Atene è oggi una metropoli che ospita quasi sei milioni di abitanti, di fatto un terzo di tutta la popolazione greca, in una confusione dinamica e creativa che trova proprio nell'incredibile densità abitativa della città una delle sue caratteristiche più interessanti.
In realtà, nonostante la sua ampiezza (il Pireo, la zona marittima, è ormai considerata parte integrante della città), tutta la vita politica e amministrativa della capitale e quindi del paese stesso si concentra in una porzione di pochi metri quadrati, tra piazza Syntagma (Piazza della Costituzione), l'Acropoli e Piazza Omonia.
La tradizione mitologica, circa la nascita della città, è davvero affascinante: Atene era al centro di una contesa tra gli dei, che si risolse con un'offerta di pace di Atena, la dea della saggezza, che il consiglio degli dei proclamò signora della città. Secondo le tradizioni storiche, non meno leggendarie, furono invece i fenici a fondare la città, almeno 2000 anni prima di Cristo. Padri fondatori della democrazia, il governo del popolo, gli ateniesi furono costretti a parecchi tentativi prima di riuscire a perseguire il proprio scopo che puntualmente si concludeva con una guerra civile e una dittatura. La sua straordinaria forza culturale dominò il Mediterraneo per secoli e, questo, la sottopose agli interessi violenti, e poco rispettosi di tanta storia, da parte di molte popolazioni: Atene fu razziata, saccheggiata e data alle fiamme almeno una trentina di volte dal quarto secolo dopo Cristo al 1400 quando, ormai ridotta a un villaggio di poche migliaia di persone arroccato sotto l'Acropoli, la città passò ai turchi. Nel secondo dopoguerra, così come si era spopolata e impoverita, Atene si è ripopolata crescendo a dismisura e in modo disordinato, a un ritmo frenetico di oltre 100mila persone l'anno, chiamate in città da una feroce industrializzazione e dai ripresi traffici del porto. Tanto interesse ha determinato anche la consapevolezza della necessità di dover salvaguardare le vestigia storiche, messe duramente alla prova da lunghi secoli di abbandono.
Luogo culto della civiltà greca è, ovviamente, l'Acropoli, una scoscesa rupe calcarea che s'innalza per 60 metri sopra una piccola e arida pianura che sovrasta la città, luogo sicuro, pronto a servire da rifugio, intorno al palazzo fortificato. Il primo tempio dedicato ad Atena diede inizio alla trasformazione della fortezza in un santuario. Da quel momento, la bellezza architettonica dell'edificio cominciò ad avere la precedenza sul culto per la divinità. Il Museo dell'Acropoli raccoglie tutto ciò che è stato trovato sull'Acropoli intorno alla quale si possono vedere l'Odeon di Erode Attico, il Teatro di Dioniso, la Collina delle Muse, l'Agora, che era nei tempi antichi il fulcro della vita, il museo ed il tempio di Efesto, la Chiesa dei Santi Apostoli. ì
Nessuna preoccupazione per il cibo: la particolarità della cucina greca è l'insieme di tanti piccoli piatti che accompagnano la portata principale, solitamente carne. Da gustare il baklava, il tradizionale e appiccicosissimo dolce al gusto di miele. Chi ama lo shopping non può prescindere da una visita ai tradizionali mercatini ateniesi. A poca distanza da Atene molto interessante è una delle realizzazioni più problematiche della storia dell'uomo: il canale di Corinto. Un'opera realmente "pazzesca" iniziata (infatti…!) da Nerone e completata solo nel secolo scorso: splendidi i fori cui s'ispirarono per ampiezza e ricchezza quelli romani, forse più conosciuti ma, probabilmente, meno interessanti di quelli dell'antica Corinto.

Dopo un giorno di completo relax a bordo della nostra nave, arriviamo a Civitavecchia e prima di tornare a casa come non fermarsi a Roma. Partendo dal porto di Civitavecchia si raggiunge l’imponente e antichissima Roma, una città indescrivibile per la quantità di monumenti, giardini, ville, e opere d’arte. Dal Colosseo al Campidoglio, alla basilica di San Pietro, fino ad Ostia antica e i suoi pregiati mosaici delle Terme di Nettuno, il Teatro, il Tempio di Roma e Augusto ed il foro con i resti del Capitolium, massimo tempio della città. Non approfondiamo la parte storica, ci vorrebbero dei secoli.
Costa Romantica
È una nave raffinata e ricca di charme, dove tutti gli spazi, dalla hall alle cabine, sono grandiosi, arredati secondi i criteri del miglior design italiano. Caratterizzata da uno stile nautico rigoroso e rilassante, dall'eleganza unica, Costa Romantica è arricchita da opere d’arte di pregio fra cui due sculture del giapponese Susumu Shingu, colto maestro-scultore, da sempre attento alle capacità espressive della materi. Un vero punto di incontro tra cultura e relax per tutti i romantici che amano ritmi dolci ed informali.
Alla sera, appuntamento per un drink nel foyer de L’Opera, il Teatro su due piani dove si esibiscono ogni sera artisti diversi e di grande talento. La discoteca e il Casinò sono pronti ad accoglierti per una lunga notte in compagnia di nuovi amici. Quante volte hai desiderato una Suite ampia e luminosa con vetrata spettacolare sul mare, magari solo in due, a bordo di una nave elegante e meravigliosa dove ogni desiderio è già realtà? Una crociera a bordo di Costa Romantica è la vacanza ideale non solo per chi è in cerca di tenere emozioni.
L’idromassaggio è un piacere da vivere in dolce compagnia di fronte al mare, magari al tramonto sorseggiando un fresco aperitivo. E per gli amanti del relax, il Centro Benessere offre palestra, sauna e bagno turco.
Colori dell'Egeo è una crociera Costa Crociere
Fonte:http://www.lesignoredeimari.it